SCIOPERARE È UN DIRITTO REGOLATO DALLA LEGGE, NON DAL MINISTRO
La precettazione del Ministro Salvini colpisce nuovamente il diritto di sciopero ed i lavoratori dei trasporti. Quanto disposto dal dicastero in occasione dello sciopero generale di oggi, cosi come recentemente accaduto con il disposto della Commissione di Garanzia che ha ridotto la durata dello sciopero di Trenord segnalano la volontà di queste Istituzioni di interpretare oltre la legge il diritto di sciopero dei lavoratori dei trasporti. Questi episodi, tra l’altro, seguono analoghi provvedimenti, altrettanto ingiusti, che si sono succeduti negli ultimi mesi durante le mobilitazioni proclamate a livello nazionale da altre Organizzazioni sindacali, confederali e di base, compresa ORSA FERROVIE. A tal proposito, rispetto alla precettazione ministeriale di luglio 2023 su Trenitalia ed ITALO, ricordiamo che siamo ancora in attesa di conoscere gli esiti del ricorso presentato dal nostro Sindacato presso il TAR del LAZIO. Tribunale che in prima battuta ha giudicato il ricorso non URGENTE. Non ci interessa entrare nel dibattito politico sulle ragioni, sostanziali o strumentali, che hanno indotto parte del Sindacato confederale ad aprire una conflittualità a carattere generale contro la politica di questo governo. Tuttavia, non ci sentiamo di rimanere in silenzio di fronte all’ennesimo atto di bullismo istituzionale verso dei cittadini/lavoratori che avevano il sacrosanto diritto di scioperare secondo i tempi e le modalità previste dalla legge e non in base alle valutazioni arbitrarie del ministro di turno. Purtroppo, nonostante le norme che regolano lo sciopero nei trasporti in Italia siano tra le più restrittive in Europa, ancora una volta, il Ministro Salvini ha scelto di utilizzare l’Istituzione che presiede per una sua personale campagna elettorale, blandendo le parti sociali attraverso stucchevoli iniziative social o tentando di mortificarne le prerogative, come in questo caso. ORSA TRASPORTI auspica che il Ministro Salvini, anziché reprimere sistematicamente il legittimo dissenso dei lavoratori, si occupi con urgenza dei problemi di cui il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture è stato più volte investito come, ad esempio, la correzione delle aberrazioni dovute alla Legge Fornero e l’introduzione dell’obbligo di applicazione del Contratto delle Attività Ferroviarie per tutte le Imprese del Settore, la cui assenza genera dumping tra lavoratori ed Imprese e, di conseguenza, aumenta i fattori di conflittualità nelle aziende. Al contrario, sbandierare all’opinione pubblica interventi ministeriali risolutivi nelle vertenze aziendali o in interi comparti del Paese, imponendo a colpi di precettazione un’apparente pace sociale, contribuisce al progressivo squilibrio nei rapporti di forza tra mondo del lavoro, politica ed Imprese ed apre un varco alla diffusione di modalità conflittuali nelle aziende ingovernabili ed imprevedibili, che rischiano di causare gravi danni ai lavoratori e a tutto il sistema Paese.