CONFERMATO LO SCIOPERO DEL PDM
dalle ore 13.00 alle ore 14.00
del 22 giugno 2012
con l'esclusione della regione Emilia Romagna e della regione Calabria.
16 GIUGNO 2015
Il personale mobile ritrova sè stesso in un grande sciopero per la sicurezza sul lavoro.
Volantinaggi, presidi, manifestazioni: gli equipaggi nelle stazioni e nelle piazze per affermare il diritto alla sicurezza sul lavoro ed alla sicurezza del lavoro.
Le percentuali sono significativamente alte, anche se non uniformi, ma dimostrano la voglia di esserci, di non rinchiudersi nel privato solitario e inconcludente.
Le soluzioni che provengono da parte aziendale sono:
1. La deresponsabilizzazione dei vertici aziendali circa l’incolumità e la sicurezza dei lavoratori. E’ un problema di ordine pubblico e le aziende non possono farci niente; in barba al Dlgs 81/08 e al Codice Civile;
2. La soppressione di alcuni treni ritenuti più pericolosi con la possibilità di estendere l’elenco ad altri convogli a livello regionale. Il sindacato vuole lo sviluppo in sicurezza del servizio pubblico non la sua soppressione;
3. Nessun impegno di risorse economiche e di personale per contrastare il fenomeno. Ci deve pensare lo Stato, e se non lo fa cesso l’attività, rinuncio ad effettuare treni che, tra l’altro, sono inseriti nei contratti di servizio pubblico regionale e nazionale.
Gli unici che non si sono ritirati sono stati Carlo e Riccardo e poi, a seguire, tutti i colleghi che hanno scioperato, manifestato, riempito i social, urlato, rifiutandosi di essere vittime inermi.
Ora dovremo vigilare perché questa importante esperienza non si esaurisca; altri appuntamenti ci aspettano perché i problemi rimarranno, e le soluzioni reali devono ancora arrivare.
Chi aveva dubbi sulla solidarietà tra i lavoratori deve ricredersi, chi riteneva che fossimo in un angolo deve guardarsi intorno perché siamo ovunque; non rinunciamo, non ci ritiriamo, ci siamo ancora.
GRAZIE.
UNITI SI VINCE
NON E’ VERO CHE E’ SICURO!
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Il Coordinamento Macchinisti Uniti di ORSA Ferrovie esprime le più sincere felicitazioni per la riconquista del posto di lavoro di Silvio Lorenzoni, macchinista della CARGO di La Spezia.
Le misure repressive contro iniziative di autotutela, che meritavano ben altra attenzione da parte datoriale, sono la dimostrazione che questa classe dirigente è incapace di dialogare con la parte più importante dell’azienda; le migliaia di lavoratori che quotidianamente fanno marciare i treni. La sentenza del Tribunale del Lavoro di Genova sviluppa in maniera esaustiva, completa e convincente il fatto ed il diritto, ripercorrendo nel contempo le tesi ed i ragionamenti che hanno sorretto l’azione degli RLS del macchina negli ultimi anni sul tema del soccorso del personale sui treni condotti ad agente solo. Le istanze rappresentate dai colleghi, che si occupano di sicurezza dei lavoratori, sono confermate dall’analisi del Tribunale. Avere un solo guidatore sul treno significa compromettere il soccorso del macchinista stesso in caso di malore di quest’ultimo, in particolare sulle linee difficilmente accessibili lato strada.
La soluzione a costo zero (o quasi) è quella di restituire due macchinisti alla guida dei treni merci anche prevedendo, in alcune situazioni, lo svolgimento di operazioni accessorie al treno e costruire una figura polifunzionale per i treni viaggiatori che possa promiscuamente guidare il treno o assistere i passeggeri . Una soluzione di flessibilità funzionale e professionale che sarebbe gradita in qualsiasi settore produttivo ma che ha inspiegabilmente trovato opposizione tra i vertici aziendali FS La sentenza pone anche precise sollecitazioni ad una vasta parte sindacale che dovrà correggere la propria impostazione su questo tema; le considerazioni sviluppate dal Giudice Basilico sono scolpite nella pietra. Al di là della vicenda processuale che ha portato al reintegro del collega Lorenzoni, la riduzione dei livelli di sicurezza è un dato incontrovertibile accertato dall’Autorità Giudiziaria con il quale tutti noi dovremo fare i conti. Le iniziative di alcune imprese private, che stanno effettuando treni merci ad agente solo (una persona a bordo treno), devono essere contrastate anche utilizzando la sentenza di Genova presso le Procure e ASL territorialmente interessate. Esultiamo per il giusto reintegro ma riteniamo incauto abbandonarci a improvvidi trionfalismi. Sappiamo che le resistenze da parte aziendale saranno molte e la strada per una soluzione del problema è ancora lunga. Siamo però convinti che i macchinisti di questo paese, anche oltre le sigle sindacali di appartenenza, sono sensibili ai temi della sicurezza sul lavoro e pronti alle necessarie iniziative.
Roma, 01/04/2015
Il Coordinamento Nazionale
ORSA Macchinisti Uniti
Il 10 ottobre u.s. un treno FrecciaBianca 9764 diretto a Torino è sviato dopo il Bivio Fegino, poco dopo la stazione di Genova Principe, a causa di uno smottamento.
Sono uscite dai binari la locomotiva e due vetture; il macchinista risulta ferito ad una gamba mentre nessun viaggiatore ha riportato lesioni. Le piogge incessanti sulla Liguria e la precaria condizione morfologica del territorio hanno causato un altro incidente ferroviario dopo quello del Gennaio scorso ad Andora, che causò il ferimento grave di due macchinisti e, solo per miracolo, non sfociò in tragedia.
Occorrerà anche accertare se il cantiere aperto per la costruzione del terzo valico in prossimità del luogo ove è avvenuto l’incidente, abbia contribuito alla frana che ha invaso i binari.
L’accessibilità della linea ferroviaria ha consentito che i soccorsi giungessero in tempi congrui.
Auguriamo al macchinista ferito una pronta guarigione e ribadiamo ancora una volta, perché sembra che non sia mai abbastanza, che occorre una maggior cura dell’ambiente e delle condizioni di sicurezza della circolazione ferroviaria, eccessivamente esposta alla fragilità di alcune porzioni del territorio italiano.
Il Coordinatore Nazionale Operativo