Orsa con sette stelle nella costellazione dell
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Sciopero Accoltellamento Genova Bringole

Imprese di Trasporto

Trenitalia

FS Security

Trenord S.r.L

Trenitalia-Tper

Italo NTV

 

Commissione di Garanzia legge 146/90

Osservatorio Naz.le dei conflitti sindacali nei Trasporti

p.c. Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Ministero dell’Interno

Proclamazione di sciopero ai sensi dell’art. 2 comma 7 legge 146/90 e s.m.i. del personale dipendente dalle Imprese di Trasporto in indirizzo a causa dei gravi eventi lesivi della sicurezza e dell’incolumità dei lavoratori. In considerazione delle violente e reiterate aggressioni al personale front-line registrate negli ultimi mesi e già denunciate pubblicamente dalle scriventi. Appurato che a tutt’oggi non si è apprezzato alcun intervento a tutela del personale e neanche un maggiore controllo dei treni da parte delle forze dell’ordine. Preso atto dell’ennesima aggressione avvenuta questo pomeriggio ai danni di un Capotreno accoltellato gravemente nella tratta Genova Brignole - Busalla su treno regionale 12042, che segue per tempistica, in un’escalation di violenza su scala nazionale, le numerose aggressioni subite dal personale negli ultimi mesi. Assunto che la gravità e l’intollerabilità di tali episodi non consente indugi e necessita urgentemente di un fermo e risolutivo intervento a tutela della sicurezza e dell’incolumità delle lavoratrici e dei lavoratori che quotidianamente prestano servizio alla collettività. Considerata la ricorrenza degli episodi, le scriventi ai sensi dell’art. 2 comma 7 della legge 146/90 e s.m.i., proclamano 8 ore di sciopero nazionale per il giorno 5 novembre 2024 dalle 9.01 alle 16.59 di tutto il personale dipendente dalle società di trasporto in indirizzo. 

Seguiranno le norme tecniche di dettaglio.

 

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Vertenza Ferie

VERTENZA RECUPERO COMPETENZE FERIE PERSONALE EQUIPAGGI:


Come molti sapranno, ORSA FERROVIE ha messo a disposizione dei suoi associati il supporto legale gratuito per avviare una serie di ricorsi in diverse Imprese Ferroviarie (Trenord, Gruppo FSI, Italo e altre), volti ad ottenere un adeguato riconoscimento economico per ogni giornata di ferie fruita nel corso degli anni dai lavoratori degli equipaggi.

Di seguito un breve un breve video che riassume molti aspetti salienti della vertenza.

Relativamente alle indicazioni contenute nel video al (min 8:30), le buste paga necessarie partono da Gennaio 2004 fino all'ultima disponibile:

Clicca per il video Tutorial

 

Per ulteriori dettagli i lavoratori degli equipaggi possono rivolgersi ai referenti territoriali nelle sedi regionali Orsa Ferrovie.

Per istruire il ricorso, con il supporto gratuito riservato agli iscritti ORSA Ferrovie, potete fare riferimento al seguente link per essere ricontattati:

https://forms.gle/Jbvpwv7j3bePmhh18 

Entro una 15gg dalla consegna della documentazione, tutti i ricorrenti ricevono conferma tramite un messaggio di posta elettronica con oggetto "Vertenza Ferie - Verifica Documentale/Conferma Integrazioni e Info".

Se non lo trova controlli lo SPAM e qualora non lo avessi ricevuto contatta il referente territoriale a cui ha consegnato la documentazione.

 

Ricordiamo che è un ricorso presentato dal lavoratore e bisogna tener conto degli orientamenti giurisprudenziali.

Di seguito riportiamo i principali aggiornamenti: 

Aggiornamento 21/05/2024 la Corte di Cassazione riforma la sentenza di appello del Tribunale di Torino che vedeva i lavoratori soccombenti;

Aggiornamento 20/05/2024 respinto il ricorso di Trenitalia in Cassazione;

Aggiornamento settembre 2023 partono i ricorsi in altre aziende;

Aggiornamento ottobre 2022, pubblicata sentenza della suprema corte di Cassazione in merito alla prescrizione;

Aggiornamento 2022 respinti il primi ricorsi di Trenord in Cassazione

Aggiornamento settembre 2021 Partono i ricorsi nel gruppo FSI 

Aggiornamento giugno 2021 RCCI e le OOSS sottoscrivono accordo con valenza aziendale  

Aggiornamento aprile 2019 Rivendicazione del diritto anche nel mondo FSI

20190423_VertenzaCompetenzeFerie  

Aggiornamento 2019 partono i ricorsi in Trenord

09/03/2017 Gli attivisti di Orsa Ferrovie Lombardia rivendicano il diritto derivante dalla sentenza della Corte Europea, già riconosciuto nel settore del trasporto aereo.

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NON sottoscritto accordo per il GIUBILEO.

ORSA TRASPORTI, ECCO PERCHÈ NON FIRMIAMO L’ACCORDO SUL GIUBILEO

Nella giornata di oggi la Commissione di Garanzia ha richiesto alle Organizzazioni Sindacali e alle Associazioni datoriali la sottoscrizione di un accordo che, ad integrazione dell’Accordo sui Servizi minimi essenziali, prevede l’allargamento per tutto il periodo giubilare delle giornate in cui non sarà possibile dichiarare sciopero. La bozza di accordo prevede quindi che per il solo anno giubilare vengano inibite ad eventuali mobilitazioni anche ulteriori giornate rispetto a quelle previste nelle franchigie ordinarie, alcune delle quali sono già ricomprese nelle limitazioni attuali. 

Non ci scandalizza l’accordo del Giubileo in sé; in analoghe circostanze, impegni come questo sono già stati sottoscritti senza procurare danni per i lavoratori, ma lo scenario di riferimento in cui in passato è stata assicurata, temporaneamente, una pace sociale “più ampia”, in un momento in cui la mobilità assume un ruolo ancora più importante per il Paese, era completamente diverso da quello attuale. 

Ci troviamo in una fase di rinnovo delicatissima per due grandi segmenti del comparto trasporti (Ferrovie e Trasporto Pubblico Locale) ed in questo contesto la Commissione di Garanzia insiste nel predicare appelli al senso di responsabilità, che ci sembra pretenda si realizzino in un’unica direzione: contro i lavoratori. Quale senso di responsabilità si dimostra nell’erodere il diritto di sciopero, specialmente nel settore dei trasporti, senza comprendere che questa attività liberticida mina le fondamenta della democrazia e della rappresentanza sui luoghi di lavoro e squilibra i rapporti di forza tra le parti trattanti? 

Alla luce delle delibere emanate dall’Autorità, la cui garanzia non può riferirsi alla sola tutela degli interessi delle Imprese e delle Associazioni datoriali, OR.S.A. TRASPORTI non inserirà un solo vincolo in più nella limitazione al diritto di sciopero, nemmeno per il periodo giubilare. Non vogliamo farlo, sia per coerenza rispetto agli atteggiamenti e ai provvedimenti sinora assunti dalla Commissione, ma anche perché, nel pieno svolgimento delle trattative di rinnovo in corso, è inaccettabile che al Sindacato venga richiesto di introdurre nuovi vincoli sulla disciplina in materia di sciopero o, eventualmente, di subirne un peggioramento unilaterale attraverso l’emanazione di una regolamentazione provvisoria. ORSA TRASPORTI, pertanto, si rende pure disponibile a valutare la firma dell’accordo sul Giubileo, ma in cambio servono impegni chiari da parte della Commissione: 

il ritiro delle delibere di recente emanazione che comprimono unilateralmente il diritto di sciopero, di cui stiamo valutando impugnazione; 

l’impegno a rinviare qualunque revisione/peggioramento dell’Accordo sui servizi minimi essenziali sottoscritto con il Gruppo FSI;

l’apertura di un tavolo di confronto che includa tutti i soggetti che fanno trasporto all’interno della disciplina che regola la materia. Non è accettabile, infatti, che anche grandi Imprese, da un lato, pur non avendo ad esempio alcuna precipua connotazione in termini di “servizio pubblico” facciano riferimento all’Accordo sui Servizi minimi essenziali, mentre, dall’altra, godano di un trattamento scollegato dal sistema e, insieme ad altri vettori di trasporto, non vengano considerate nel quadro “dei servizi alternativi a disposizione del cittadino”. 

 

In assenza di quanto sopra, noi non ci faremo carico di alcun gesto di responsabilità. Il diritto allo sciopero va difeso con i fatti! 

Roma, 06 novembre 2024   

 

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Comunicato fine sciopero

Gazie per la partecipazione: adesso attendiamo risorse economiche per le risposte dai tavoli istituzionali!

 

E' stata eccezionale la partecipazione dei lavoratori allo sciopero di oggi, proclamato a seguito della brutale aggressione di ieri avvenuta in Liguria ad un capotreno, ferito gravemente a coltellate durante il normale svolgimento del servizio ed in presenza di altri viaggiatori. È per lanciare un grido che richiami all'attenzione della sicurezza sul lavoro e della propria incolumità che, oggi, i ferrovieri hanno deciso di incrociare le braccia. In tutte le Imprese interessate dalla mobilitazione, nonostante lo scarso preavviso, si sono registrate punte di adesioni altissime che hanno superato il 90% tra il personale che quotidianamente opera a contatto con il pubblico. Purtroppo, dopo le tante promesse e gli impegni solenni da parte delle Istituzioni a tutti i livelli e considerando il giornaliero operare subendo insulti, minacce, sputi ed aggressioni fisiche, il Sindacato ed i lavoratori sono stati costretti a fermarsi per 8 ore di fronte ad un tentato omicidio di un loro collega. Ci rifiutiamo di subire in silenzio la solita litania che dipinge le aggressioni negli ambienti ferroviari come "un fenomeno sociale inevitabile". Stazioni e treni sono sempre più spesso il ricettacolo di un degrado che non può scaricare i suoi drammatici effetti su chi lavora per vivere e su chi sceglie il treno per andare a lavorare o viaggiare per diletto. Per questo siamo certi che l'Utenza comprenderà il disagio patito in questa giornata.

 

Oggi molti ferrovieri hanno scelto di rinunciare ad una giornata del proprio salario perché arrabbiati, turbati e delusi dall'assenza di risposte da parte di un sistema Paese, che ne riconosce "l'essenzialità" soltanto quando è necessario limitarne la capacità di esprimere civilmente il loro dissenso. Per tale ragione il Sindacato si è trovato costretto a declinare con decisione l'invito della Commissione di Garanzia a rendere "meramente simbolica" la protesta: la drammatica foto circolata sui media di un capotreno riverso a terra in una pozza di sangue non aveva alcunché di "simbolico"! Quella foto, piuttosto, rappresenta il fallimento di un sistema incapace di proteggere un lavoratore che, come tanti altri, garantisce in ogni condizione la mobilità del Paese per 365 giorni all'anno. Ci aspettiamo, di conseguenza e da subito, non messaggi di solidarietà e vicinanza ma una forte presa di posizione delle istituzioni con il coinvolgimento delle parti sociali, per realizzare interventi di carattere strutturale e mirato alla soluzione del problema! A questo proposito il protocollo sottoscritto con il MIT va ripreso e devono essere riavviati i tavoli di confronto come i tavoli di monitoraggio regionali con la partecipazione di tutti i Soggetti Istituzionali interessati assieme alle Organizzazioni Sindacali per definire le misure concrete contenute nello stesso protocollo. E' indispensabile e urgente un intervento forte e sinergico delle Istituzioni.

 

Abbiamo già proposto di intensificare i controlli e inasprire le sanzioni per gli atti delittuosi in ambito ferroviario, anche attraverso l'introduzione del DASPO e l'aggiornamento del DPR 753/80. Occorre, inoltre, definire convenzioni con le forze dell'ordine e coordinare gli interventi nelle aree e sulle linee a maggior rischio per il personale e per l'utenza. Occorre, altresi, investire sull'aumento e istallazione dei tornelli per l'accesso in tutte le stazioni oltre che nella loro riqualificazione, e rendere anche le piccole stazioni vive e aperte alla cittadinanza, non l'attuale e progressiva desertificazione che si presta a favorire un terreno di coltura per fenomeni criminali inaccettabili non solo per i ferrovieri. Chiediamo inoltre che le Aziende si costituiscano parte civile nei casi di gravi aggressioni e che vengano obbligate dalla legge, qualora scelgano di non farlo. Senza gli auspicati tangibili riscontri, purtroppo, questa giornata rappresenterà solo uno dei futuri appuntamenti di mobilitazione.

 

Ringraziamo tutti coloro che hanno manifestato vicinanza e solidarietà alla categoria e ci rammarichiamo invece nel registrare che, anche in una giornata come questa, alcune Imprese abbiano scelto invece di adottare comportamenti cinici e non consoni al solo fine di rendere più difficoltosa la partecipazione allo sciopero da parte di chi protesta, per tutelare la propria incolumità e quella dell'utenza!

 

Roma, 05/11/2024

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