28-07-2012 AL REFERENDUM VOTA NO!!!



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AL REFERENDUM VOTA NO!!!
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altperché con l’accordo del 20 luglio si realizza una struttura di contratto che consente ogni flessibilità alle imprese. Con tale impostazione  si affossa definitivamente  il processo di costruzione del CCNL della Mobilità, come strumento unico di tutela del settore. Addio Clausola Sociale.


altperché il CCNL della Mobilità/Area Contrattuale Attività Ferroviarie NON contribuisce a regolare i processi di liberalizzazione nel trasporto regionale. La dimostrazione di tutto ciò sta nell’accordo siglato per Trenord. Un accordo siglato dagli stessi sindacati dando vita ad  una concorrenza sleale, peraltro con un’azienda di cui Trenitalia è comproprietaria, pagata dai lavoratori sia del gruppo FS, sia di  Trenord. E  questo vale anche per tutte le altre imprese, anche quelle del settore appalti.  Altro  che capacità regolatrice.

altperché con l’aumento a 38 ore dell’orario settimanale e gli appesantimenti normativi si creeranno migliaia di esuberi ed i ferrovieri saranno costretti alla mobilità professionale e geografica.


 
altperché il Contratto aziendale del Gruppo FS azzera ogni possibilità di contrattazione per le RSU che saranno costrette solo a concordare peggioramenti normativi ed appesantimenti dei turni di lavoro del personale. Un cappio ben congegnato dall’impresa per costringere le RSU a  farsi promotrici di deroghe normative.

 
altperché i miglioramenti economici come gli arretrati SONO UNA MISERIA. 160 euro a regime, 25 euro per anno. L’azienda ha SPECULATO ANCHE SUGLI ARRETRATI. Dovevano darci almeno 2450 euro per il periodo che va dal 1° gennaio 2009 al 31 dicembre 2011, ne sono stati concordati 1190, ben 1260 in meno. Un danno per i ferrovieri che hanno lavorato sodo, considerato che anche  l’ultimo bilancio si è chiuso in attivo per ben 285 milioni di euro.


altperché vengono addirittura peggiorati gli accordi pesantissimi che hanno registrato il dissenso maggioritario dei lavoratori come l’accordo IVU.



ANALISI ECONOMICA

 

AUMENTI TABELLARI MEDI (C1, attuale livello E, )
60 euro settembre 2012, 40 euro dicembre 2012, 30 euro ottobre 2013 e 30 euro ottobre 2014

PREMIO di RISULTATO
(2010 e 2011)
Spettavano 600 euro medi per ferroviere, quindi 1200 complessivi, mentre con l’accordo siglato il 28 giugno 2012 ne sono stati convenuti incomprensibilmente solo 900. Una perdita di 300 euro per ogni ferroviere e uno sconto per l’impresa, che moltiplicato per 70. 000 ferrovieri, di circa 28 milioni di euro, considerati gli oneri riflessi.

UNA TANTUM

L’importo medio dell’una tantum è formato dagli arretrati relativi al periodo pregresso (gennaio 2009/dicembre 2011) 1190 euro e 480 euro per il 2012 (gennaio/agosto 2012), considerato che da settembre 2012 verranno aumentati i tabellari di 60 euro.

I 1190  euro sono il risultato di 85 euro per 14 mensilità. In sostanza sono stati considerati gli aumenti per il recupero inflazionistico di 30 euro per l’anno 2009, 30 euro per l’anno 2010 e 25 euro per l’anno 2011.

Quindi, sommando tali aumenti avrebbero dovuto convenire almeno 2450 euro di arretrati 2009/2011 a cui aggiungere le mensilità del 2012. Una perdita media di 1260 euro per ferroviere e uno sconto per l’impresa rilevante, che complessivamente si aggira intorno a 115 milioni.

 

Quindi, per grandi linee è possibile dire che gli aumenti stipendiali sono stati autofinanziati almeno sino a tutto il 2013:

· con i 300 euro risparmiati per i premi di risultato, l’impresa paga l’aumento tabellare del 2012: 280 euro (60 euro per 4 mensilità –settembre/dicembre, più i 40 euro di aumento per dicembre);
· con i 1260 euro (a cui aggiungere almeno 200 euro - 25 di differenza tra 85 euro e 60 di aumento tabellare euro per 8 mensilità 2012-) l'impresa paga l’aumento tabellare del 2013 (100 euro per 12 mesi e 30 euro per 3 mesi)

Se poi si considera che gli aumenti avrebbero dovuto recuperare buona parte del potere d’acquisto dei salari, ben altri aumenti sarebbero spettati ai ferrovieri.

Tutto questo senza considerare i recuperi in termini di produttività che consentiranno all’azienda risparmi economici enormi.

 

UNITI SI VINCE!    VOTA NO!!! euro